Parlami d’Amore
Regia
Silvio Muccino
Scrittura
Silvio Muccino, Carla Vangelista
Produzione
CATTLEYA COPRODUZIONE ITALIA – SPAGNA CON ALQUIMIA CINEMA IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA
Uscita
2008
Cast
Silvio Muccino, Aitana Sánchez-Gijón, Carolina Crescentini, Andrea Renzi
Sinossi
Sasha è un ragazzo di venticinque anni che si affaccia timidamente nel mondo. È cresciuto in una comunità di recupero per tossicodipendenti, figlio di due drogati: il padre è morto presto, la madre l’ha abbandonato in quel girone infernale dove Sasha ha trovato una specie di equilibrio. Lontano dalla vita vera. Estraneo anche al mondo nel quale è stato condannato a formarsi, unico sano tra i malati. E lì, a Borgo Fiorito, ha imparato a prendersi cura dei dolori della gente e si è affezionato a Riccardo – il capo della comunità – come a un padre putativo. E, soprattutto, ha conosciuto Benedetta, una ragazzina sua coetanea, figlia di uno dei benefattori esterni, che ogni domenica va in visita a Borgo Fiorito, portandogli una ventata di quel mondo vero che a lui sembra negato. E inevitabilmente, Sasha si è innamorato di Benedetta.
Ora, diventato adulto, è uscito per la prima volta dalla comunità. Sta facendo i primi passi in quel mondo che era un riflesso di Benedetta. E non c’è nient’altro che lei nei suoi pensieri, niente di più confortante, familiare. E Sasha – dopo aver ottenuto dal padre di Benedetta l’incarico di restaurare la grande villa di famiglia – sa di non poter amare nessun altro. Nicole è una donna che ha passato la quarantina. Bella, intelligente, ironica. Ma dopo che l’uomo che amava è morto suicida, Nicole è scappata dalla Francia, ha sposato Lorenzo e ha fatto di tutto per dimenticare chi era e cosa voleva. Si è nascosta alla vita. Ha soffocato i suoi sentimenti. Ha deciso di controllare ogni attimo della sua esistenza. Ha cancellato dalla sua visuale ogni sorpresa. Ma la vita è prepotente. Non tiene conto della volontà degli esseri umani.
Lo scontro tra le due macchine è impressionante. Sasha e Nicole sono vivi per miracolo. E forse questa vicinanza con la morte, forse la necessità di prendersi cura di una bastardina che è rimasta coinvolta nell’incidente, costringe Sasha e Nicole a uscire allo scoperto. A mostrarsi. L’uno all’altra. Così come sono. Lo scontro diventa un incontro. Tra due solitudini, tra due paure, tra due fuggiaschi. Sasha e Nicole, senza confessarselo, si riconoscono. Come due simili. E mentre Nicole aiuta Sasha a conquistare Benedetta, l’insegnante e l’allievo creano una intimità di pensieri e di emozioni che non li spaventano, che avvengono naturalmente, senza forzature. «Vivi, Sasha, vivi» ripete in continuazione Nicole a Sasha. Perché Nicole sa che terribile deserto emotivo può creare il ritirarsi dalla vita. E perché attraverso Sasha, lei stessa sta ricominciando a vivere. E la vita comincia a scorrere fluente, prepotente. Senza regole. Senza controllo. Senza ubbidire ai programmi e ai sogni. Né di Sasha né di Nicole. Benedetta non è più la ragazzina di un tempo. È una Circe, una sirena del buio. E Sasha, seguendo il suo canto, scopre la propria natura buia. Si danna. Si abbandona alle tenebre. Ripercorre tutto il cammino dei suoi genitori, si scopre uguale a loro, debole come loro, affronta e vince i mostri che gli si annidano dentro, prima di scoprire la sua strada e il destino che un incidente ha segnato. E Nicole, contagiata dalla vita di Sasha, non riesce più a tenere chiuse le porte al suo passato, i fantasmi la aggrediscono e deve combatterli, seppellirli, scoprendo che è giunta l’ora di rappacificarsi con se stessa, con la morte, con l’abbandono. Che è giunta l’ora di guardare la vita, toccarla, lasciarsi accarezzare. Arrendersi al presente.
‘Parlami d’amore’ è la storia della nascita di Sasha e della rinascita di Nicole. È la storia di due esseri umani che si riconoscono subito ma che devono compiere tutto il tragitto che la vita ha ideato per ognuno di loro prima di accettare i propri sentimenti, prima di incontrarsi alla pari, prima di avere il coraggio di specchiarsi nell’altro. Prima di arrendersi. L’uno all’altra.